giovedì 7 aprile 2016

Laboratorio "Lavorare l'argilla" 2016

Per i bambini di una classe della scuola primaria scoprire l’universo della divulgazione scientifica, obiettivo fondamentale del progetto Aperta-Mente. La divulgazione per ragazzi tra scienza e conoscenza, può significare, innanzitutto, partecipare ad attività didattiche diverse dalla lezione frontale classica. Il fine è di vedere da vicino, toccare con mano e “fare”, in senso applicativo, esperienza delle conoscenze acquisite. 

Tuttavia queste attività rischierebbero di dimostrarsi fini a se stesse qualora non si trovassero inserite in un contesto dal senso più ampio, portatore di significati comuni che si esplicitassero verso una meta indipendente dai contenuti: il pensiero critico come fondamentale orientamento, e non soltanto nell’istruzione. 

Per dei bambini delle elementari sarebbe già importante chiarire a se stessi l’idea che un filo rosso collega i laboratori che vengono loro proposti in classe, anche attraverso il ricordo di un insolito “svago durante la scuola”. 


Tutto questo è un grande pregio che il laboratorio Lavorare l’argilla, promosso dal Museo Civico di Rovereto, ha contribuito a incentivare. La III elementare di Lavarone, infatti, ha potuto completare e approfondire, con l’attività proposta da Maurizio Battisti mercoledì 6 aprile, l’esperienza della gita alle Palafitte di Ledro fatta il lunedì precedente.

Al medesimo viaggio d’istruzione, per inciso, ha partecipato anche la IIIa di Folgaria ( vedi https://progettoapertamente.blogspot.it/2016/04/visita-al-museo-delle-palafitte-del.html) che ha così approfondito quanto lo stesso Maurizio Battisti aveva loro proposto con Lo scavo archeologico in classe.

Lavorare l’argilla voleva avvicinare gli alunni tanto alla manualità, modellando effettivamente con l’argilla tazze e piccoli vasi ispirati ai reperti preistorici, quanto alla storia e al significato di tale arte nel periodo storico di riferimento delle loro lezioni. Maurizio ha infatti preceduto la parte pratica del laboratorio con una breve introduzione su come è stata modellata l’argilla nella preistoria. 

Si è scoperto così che questo materiale, dalle precise caratteristiche, è stato utilizzato fin dal Paleolitico per modellare figure umane ed idoli. Col trascorrere delle epoche essa si è raffinata nelle tecniche e negli scopi. Pur rimanendo allo stadio di argilla cruda essiccata, si è cominciato ad utilizzarla per produrre utensili, vasi e contenitori con diverse modalità; si è passati dalla modellazione diretta del blocco al tornio, che permetteva maggiore precisione e simmetria. 


Ma la si è anche utilizzata per costruire o ricoprire le pareti delle abitazioni per isolarle e ripararle maggiormente dai pericoli d’incendio. L’evoluzione avrebbe poi introdotto la cottura e quindi la ceramica, fino ad arrivare alle raffinatezze della porcellana. Ma ciò è parte di una storia che si scoprirà più avanti. L’ultima slide lascia sullo sfondo l’immagine della capanna di un vasaio preistorico. È arrivato il momento di provare a imitarlo.

Ognuno con la propria argilla in mano, i bambini hanno iniziato a modellare tazze e vasi di ogni tipo e dimensione; dai più o meno stabili, circolari, sottili o svasati. Dopo aver dato una prima forma si è proceduto ad affinarla, assottigliandola e lisciando le pareti interne ed esterne, prima semplicemente con le dita e poi inumidendone le superfici. L’ultimo passo è stata la decorazione, eseguita con motivi geometrici con l’aiuto di stuzzicadenti e bastoncini dalla punta piatta. 

Nell’attesa di lasciarla asciugare, l’argilla rimarrà un ricordo divertente per questi bambini non solo per le loro manine completamente grigie ma soprattutto per quel piccolo oggetto con incise le loro iniziali che lascerà un po’ di preistoria nelle loro stanze. 


Per visionare l'album fotografico completo
Cronaca e fotografie di Alessandro B. per Aperta-Mente. La divulgazione per ragazzi tra scienza e conoscenza