PLaNCK! Da piccolo farò lo scienziato! è una rivista quadrimestrale nata da poco, giunta appena al suo settimo numero. Nasce da un progetto dell’associazione no profit Accatagliato, composta fra l’altro da dottorandi dell’Università di Padova con la passione per la divulgazione scientifica. In collaborazione con i dipartimenti di Fisica e Astronomia e di Scienze Chimiche hanno intrapreso l’avventura di un progetto editoriale molto innovativo. Con una giovane redazione affiancata da un comitato scientifico di professori hanno accettato la sfida di avvicinare i ragazzi della scuola primaria al mondo delle scienze, senza per questo spaventarsi per la complessità di alcuni argomenti, come dimostra l’ultimo numero, tutto dedicato all’atomo.
Ma l’impegno divulgativo di PLaNCK! non si limita alla rivista stampata: i suoi collaboratori visitano, su invito, le classi delle scuole primarie. Giovedì 31 marzo la 4° elementare di Zivignago (Pergine Valsugana) ha trascorso così un pomeriggio molto diverso dal solito in compagnia di Serena Maule, Bianca Maria Scotton e Marco Barbujani.
Come nelle intenzioni della rivista, e anche di Aperta-Mente. La divulgazione per ragazzi tra scienza e conoscenza, i temi della scienza sono stati avvicinati nel modo più curioso ed interessante possibile per i bambini. Alcuni degli argomenti che saranno presenti nel prossimo numero della rivista sono stati portati come bozze di articoli ed il compito degli alunni è stato quello di leggerli pensando a come impaginarli, a quali disegni o fotografie affiancare e a quale titolo dare loro. I suggerimenti e la fantasia dei bambini verranno effettivamente presi in considerazione nella redazione del numero in uscita e questa precisazione, testimoniata in ogni numero, ha subito suscitato emozione ed entusiasmo.
I temi con i quali la classe si è confrontata sono stati la puzza, il sapone e la chimica. Divisi in tre gruppi da cinque studenti, sono stati seguiti ed aiutati passo passo ognuno da uno dei tre collaboratori di PLaNCK!. Leggere insieme gli articoli ad alta voce è servito ad individuare qualche possibile errore di scrittura ma soprattutto ad avere un riscontro diretto circa la comprensibilità di argomenti tutt’altro che scontati. La didattica scientifica, in questo modo, rimane costantemente in sottofondo pur non esplicandosi in una classica lezione frontale. Anche gli elementi di abbellimento, come i disegni e le vignette creati dai ragazzi e rigorosamente in tema con l’articolo, hanno cercato di rispettare i criteri di una vera impaginazione, avvicinando i ragazzi a delle nozioni di grafica e di editoria tramite la realizzazione, su un foglio A3, di una bozza cartacea della pagina in produzione.
A confermare la felicità e la riuscita del laboratorio è stata, fin da subito, la concentrazione che i bambini hanno messo nel lavoro. La cura profusa ha dimostrato il desiderio di arrivare ad un bel risultato mentre la fantasia e il piacere del disegno hanno arricchito il tutto di colori e vignette piuttosto buffe. Quando ormai stava per avvicinarsi la fine dell’incontro, ognuno dei tre gruppi ha scelto uno o due portavoce per presentare il contenuto e l’impaginazione dell’articolo al resto della classe. Nei momenti concitati che hanno preceduto la presentazione c’è stato chi ripeteva ad alta voce e chi aiutava il compagno a ripassare poi, finalmente, eccoci svelate un po’ di meraviglie della scienza.
Perché esiste la puzza? Con questo articolo abbiamo scoperto che i cattivi odori sono causati da particolari molecole che si sviluppano o si liberano a partire da determinate sostanze. Lo scatòlo è il principale responsabile dell’odore della cacca mentre azoto, idrogeno e carbonio compongono la trimetilammina, cioè la puzza di pesce. L’uovo marcio inizia a puzzare a partire dalla morte dell’embrione, sviluppando acido solfidrico (idrogeno e zolfo). Il gas di casa, invece, non avrebbe nessun odore se non venisse odorizzato apposta per poterne avvertire le perdite, aggiungendo il tert-butilmercaptano.
La chimica è naturale? Con questa domanda i bambini del secondo gruppo ci hanno spiegato che la salubrità e la naturalità dei prodotti che acquistiamo spesso viene concepita in modo confuso. È scorretto nutrire una generica diffidenza nei confronti delle sostanze di sintesi, cioè prodotte chimicamente dall’uomo. In realtà tutto ciò che esiste è “chimico”, sia che si tratti di un prodotto naturale come di uno di laboratorio, che sia parli di un alimento o di un oggetto d’ingegneria. Inoltre la maggior parte di ciò che l’uomo consuma è derivato da una modificazione, come per es. il pane!
Molecole per lavare. Quest’ultimo articolo, invece, si è addentrato nei segreti della pulizia. Chi non si era mai chiesto come mai lavare con acqua e basta è molto meno efficace, ora sa che la molecola del sapone ha una testa idrofila e una coda idrofobica. Separandosi, la prima si scioglie in acqua mentre la seconda si attacca alle molecole di sporco creando delle micelle che se lo portano via. Ad aiutarci in questa spiegazione è intervenuta Saponella, la molecola di sapone inventata e disegnata dai ragazzi che di notte, come un supereroe, si traveste da micella per combattere lo sporco.
Quando è il momento di salutarci siamo tutti soddisfatti del lavoro fatto. Forse nella memoria dei bambini rimarranno maggiormente impressi i disegni e qualche spiegazione piuttosto semplificata e “animata” dei processi chimici ma senza dubbio ricorderanno e ri-comprenderanno a posteriori i concetti affrontati a partire dal divertimento che, in un giorno di scuola un po’ diverso, hanno vissuto durante una lezione di scienze.
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Cronaca e fotografie di Alessandro B. per Aperta-Mente. La divulgazione per ragazzi tra scienza e conoscenza